" LA GALLERIA CORTINA "

 

 

40 anni di Arte e Cultura a Milano . 1962 - 2002

 

LE OPERE

 

 

 

Introduzione critica di:

Gli artisti espositori

Rossana Bossaglia

Pierre Restany

Franco Passoni

Cronologia

 

 

Associazione Culturale Renzo Cortina

Via MAC MAHON,14 20155 MILANO

Tel 02/33607236  Fax  02/34536329 E-mail: artecortina@artecortina.it

 

 

 

Città di San Donato Milanese

Galleria d'Arte Contemporanea

Cascina Roma

Piazza delle Arti, San Donato Milanese

LA GALLERIA CORTINA

40 anni di arte e cultura a Milano. 1962 - 2002

Introduzione critica di Rossana Bossaglia

A cura di Stefano Cortina

Inaugurazione: sabato 9 marzo 2002, ore 18,00

 

 

Metamorphica è il titolo di una mostra presentata nel 2000 dall'associazione Renzo Cortina. Non è di quella mostra che desidero parlare, ma quel titolo carico di significati simbolici appartiene alla mia storia. "E' percorso dall'indefinitezza alla forma, dal pensiero alla storia, dalla via al cammino.
La metamorfosi attiene alla vita, così come all'arte". Sono parole che sento più che mai legate a questo racconto.. .forse lo sono in quello di ogni uomo, ma qui oggi segnano la narrazione dell'attività della galleria Cortina. Appartengono a quella strada che nell"87 decisi di intraprendere.
Da solo.
Dopo la scomparsa di mio padre, con il quale collaboravo già da qualche anno, assunsi la direzione
della galleria. Decisi così di lasciare l'attività libraria, settore al quale sono ancora oggi particolarmente legato, per le arti visive. Un mondo che, pur con tutte le sue complessità dettate anche da un mercato difficile, mi apparteneva e con il quale iniziavo ad avere dimestichezza.
L'eredità di professionalità e di conoscenze che mio padre mi aveva lasciato - peraltro ben documentata dalle tante testimonianze raccolte dagli amici in questo catalogo - era tale che decisi diportare avanti il lavoro da lui intrapreso 25 anni prima.
Lasciai nel '96 la sede storica di Piazza Cavour e con otto artisti fondai questa associazione culturale intitolata per l'appunto a Renzo Cortina, proseguendo l'attività espositiva nel nuovo centro di via Mac Mahon. E' uno di quei luoghi, inseguito da lungo tempo, che appartiene alla Milano "nascosta", da scoprire proprio lì su quei viali trafficati che sembrano non poter riservare sorprese. Mi innamorai di quel luogo, trattiene un'atmosfera poco urbana, direi quasi aerea, fatta di silenzi e di architetture dolci. Era perfetto per creare uno spazio diverso, sede dei linguaggi della creatività. La formula associativa mi permetteva di coinvolgere direttamente quei giovani protagonisti che avevano deciso di lavorare nell' arte, di comprenderla ponendosi anche dalla parte di chi la promuove: artisti ed insieme promotori culturali. Giovani scopritori avventurosi che avevano capito l'importanza di cogliere un mondo che oggi diventa sempre più "contaminato". Il loro atteggiamento rifletteva, e lo fa ancora oggi, l'evoluzione dei tempi e del mercato. E' stata una scelta, sicuramente mori da schemi canonici; eppure in tanti, in quegli anni particolarmente duri per l'arte, si sono "reinventati" per poter far fronte ai cambiamenti sociali e alle tante difficoltà, anche economiche, che hanno toccato anche il nostro settore. E così assieme a questi giovani, legati da ambiti di ricerca artistica, affinità di percorsi, frequentazioni comuni, ho intrapreso questa nuova avventura che ancora oggi è ricca di curiosità, di spunti e di sorprese.
Sempre più artisti hanno iniziato a fare di questo nuovo spazio "culturale" un importante punto d'incontro, un luogo di dibattito: vedevo realizzarsi il sogno nel cassetto che in qualche modo dava continuità a tutto quello che aveva significato a Milano, negli anni Sessanta, la galleria Cortina. In via Mac Mahon c'ero io, con la mia identità di gallerista ma anche di promotore. Se nella storica galleria di Piazza Cavour si alternavano mostre di artisti consolidati a giovani emergenti, identificandosi sempre più anche come "salotto letterario" ove si tenevano incontri importanti, qui siamo riusciti a creare nel contemporaneo, quella stessa vivacità di un tempo.
Il 23 settembre 1996, abbiamo inaugurato lo spazio con una mostra personale di Emilio Tadini. Un
grande e rinomato artista che ha richiamato centinaia di visitatori. Da allora sono passati più di cinque anni; gli eventi si sono alternati con grande vivacità, dando spazio ad esposizioni di artisti famosi, come Roberto Grippa, Sandro Martini, Marcello Dudovich .Eugenio Carmi .Giancarlo Cazzaniga e tanti altri, ad esposizioni di giovani che abbiamo sempre attentamente selezionato. La volontà che ancora oggi contraddistingue il nostro operato è quella di presentare ricerche dell'arte contemporanea che riteniamo interessanti, senza pregiudizi critici. Un punto di incontro per la molteplicità dei linguaggi e delle sperimentazioni oggi esistenti. E' una scelta di controtendenza rispetto alla filosofia di tante gallerie, che si identificano con alcuni filoni dell'arte, peraltro rispettabilissimi. Ma quella "strada" diversa rispecchiava un momento in cui l'arte viveva una fase di destabilizzazione dove non poteva essere facilmente "etichettata" dentro a correnti, filoni, ricerche come invece lo era stata in passato.
E così in questa alternanza di eventi e idee, abbiamo dato sempre più spazio agli incontri su temi dell'arte contemporanea, alla presenza di artisti, critici, galleristi e pubblico, alle performance, senza tralasciare momenti culturali legati a presentazioni di libri o alla musica. Insomma non solo galleria, bensì un luogo per l'arte, dove incontrarsi, dove accogliere anche quel visitatore che in una galleria non c'è mai entrato. Non dimentichiamo infatti quel "blocco" che hanno molti a varcare la soglia di una galleria d'arte. Tutti noi galleristi abbiamo vissuto giorni interi senza vedere un'anima all'interno del nostro spazio, quasi l'arte intimorisse, per non dire "dell'arte, soprattutto di quella contemporanea, la gente se ne frega". Non gli interessa, non la capisce.
Qui è diverso, perché la curiosità è tanta, da parte di tante diverse persone. C'è la vitalità. Supporto,
stimolo, consolazione: anima del fare. Di intraprendere collaborazioni con Enti pubblici italiani, relazioni con istituzioni estere, con altre realtà espositive nazionali, ma anche internazionali - penso ad esempio alle mostre "Milano-Berlino Metropoli a confronto", ma anche alle tante esposizioni promosse in collaborazione con altre importanti realtà culturali, con il Museo d'Arte Moderna di Gazoldo degli Ippoliti (Mn), con la Società Belle Arti di Verona, con il Centro di documentazione della ricerca artistica contemporanea "Luigi Di Sarro" a Roma o nei tanti luoghi, musei e fondazioni vicino a Milano.
L'avventura continua. Oggi questa mostra ci invita ad una pausa, quasi un bilancio su quelli che sono stati questi quarant'anni di attività legati al nome Cortina. Uno sguardo sull'arte che ha segnato la fine del secolo. Non lo sento come un punto d'arrivo; penso piuttosto che sia il racconto di una bella avventura che ha riservato sorprese significative che è giusto ricordare. Una storia dettata da quella "metamorfosi" che segna questo cammino nell'arte intrapreso nel lontano 1962. Oggi è un coro a più voci ciò che contraddistingue l'associazione culturale Renzo Cortina e mi piace che sia così. Mi piace pensare che al di là delle leggi di mercato che fanno comunque parte della mia attività di gallerista ci sia lo spazio per altro. Per pagine che devono ancora essere scritte.

 

STEFANO CORTINA

 

 

La Galleria Cortina compie 40 anni.

Il lungo percorso di mostre e iniziative culturali viene qui riassunto attraverso una selezione di 70 artisti fra i circa 500 che hanno esposto dal 1962 fino ad oggi.

La mostra e il catalogo - evidenziando la figura di Renzo Cortina, fondatore della storica libreria - galleria in Piazza Cavour a Milano, documentano l'attività che ancora oggi continua con ampio consenso soprattutto verso le nuove generazioni di artisti.

La Galleria Cortina, infatti, sin dalla sua nascita ha dimostrato l'acutezza e la lungimiranza negli orientamenti editoriali ed artistici, puntando ad avere nella propria "scuderia" non solo autori noti ma anche personalità emergenti, individuandone la qualità e le conseguenti possibilità di successo.

Una preziosa occasione, quindi, per osservare come sia importante la sinergia fra pubblico e privato, fra imprenditoria e promozione culturale.

Del resto, la collaborazione a stretto contatto fra Gallerie ed Enti Pubblici, è comprovata da questa  stessa mostra presso Cascina Roma.

L'esposizione vuole essere al contempo celebrativa per ciò che è stato e di buon auspicio per ciò che avverrà.

 

 

 

 

Contributi di Pierre Restany, Franco Passoni, Angela Madesani, Maria Teresa Ferrari, Luciano Minguzzi, Felicita Frai, Nantas Salvalaggio, Paolo Mosca, Nino Romano, Paolo Pillitteri, Alma Cappiello, Maria PIa Fanfani, Gianna Tani, Giorgio Marconi, Giorgio Ghelfi, Guido Palmieri.

 

 

 

 

Catalogo in galleria.  

 

Metamorphica is the title of an exhibition presented in 2000 by the Associazione Renzo Cortina.  But it is not of this exhibition that I wish to speak, but that title so full of symbolic significance connected to my history.  “It is the path from indefiniteness to form, from thought to history, from the beginning through the path.  The metamorphosis sticks to life, as with art”.  These are the words that I feel more than ever connected to this story…perhaps they are for every man, but here today they signal the narration of the activity of the Cortina Gallery.  They belong to the path that in ’87 I decided to take.

Alone.

After the death of my father, with whom I collaborated already for several years, I took charge of the running of the gallery.  I decided to drop the book shop activity, a sector with which I am still particularly attached, for the visual arts.  A world which, even with all its fixed complexities and difficult market, was part of me and with which I began to have familiarity.

The heredity of professionalism and knowledge that my father left me – moreover well-documented by the many testimonials gathered from friends in this catalogue – was such that I decided to carry on his work begun 25 years before.

In ’96 I left the historical site of Piazza Cavour and with eight artists founded this cultural association dedicated to Renzo Cortina, continuing the exhibition activity in the new centre of via Mac Mahon.  It is one of those places, followed for a long time, which belongs to the “hidden” Milan, to be discovered exactly there along those trafficked roads that seem to not hold surprises.  I fell in love with that place, which does not have an urban atmosphere, but is airy, made of silences and sweet architecture.  It was perfect to create a different space, a site for creative languages.  The associative formula allowed me to directly involve those young protagonists who had decided to work in the field of art, to understand it, placing themselves on the side of who promotes it: artists and cultural promoters together.  Young adventurous explorers who understood the importance of seizing a world that today becomes more and more “contaminated”. Their behaviour reflected, and still does today, the evolution of the times and the market.  It was a choice, surely outside of the box, and yet in many, and in those particularly difficult years for art, they “reinvented” themselves to be able to confront the social changes and the many difficulties, also economic, that have touched our sector.  And so, together with these young people, connected through artistic research, affinity of path, common acquaintances, I began this new adventure that still today is rich with curiosity, ideas and surprises.

Ever more artists have begun to make this new “cultural” space an important meeting point, a place for debate: I saw a secret dream that in some way gave continuity to everything that had meaning in Milan in the 60s, the Cortina Gallery, become reality.  I was there in via Mac Mahon with my identity as art dealer, but also promoter.  If in the historical gallery of Piazza Cavour exhibitions by established artists and emerging artists were alternated, identifying itself more as a “literary salon” where important meetings took place, here we were able to create, in contemporary times, that same vivacity of the past.

On 23 September 1996, we inaugurated the Galley with a personal exhibition of Emilio Tadini.  A great and renowned artist who attracted hundreds of visitors.  Since then five years have passed, the events alternate with great vivacity, giving space to exhibitions of famous artists like Roberto Crippa, Sandro Martini, Marcello Dudovich, Eugenio Carmi, Giancarlo Cazzaniga and many others, and to exhibits by younger artists who we have always carefully selected.  The desire that still today distinguishes our operation is to present contemporary art research which we consider interesting, without critical prejudices.  A meeting point for the multitude of languages and of experiments existing today.  It is a countertrend choice with respect to the philosophy of many other galleries, which identify themselves with a few art tendencies, however very respectably.  But that different “path” reflected a moment in which the visual arts lived a phase of destabilisation where it could not be easily “labelled” within tendencies, trends and researches as it was in the past.

And thus, in this rotation of events and ideas we have always given more space to meetings on themes in contemporary art, to the presence of artists, critics, art dealers and the public, to performance, without leaving out cultural moments connected to book presentations and music.  Therefore we are not a gallery, but rather a place for art, to meet, where a visitor who has never entered an art gallery is welcomed.  In fact we do not forget that “block” that many have of crossing the threshold of an art gallery.  All art dealers have had whole days without seeing a soul in our galleries, as if art was frightening, let alone say that “ people do not care about art, particularly contemporary art”.  They are not interested, they do not understand.

Here it is different, because there is a lot of curiosity from many different persons.  There is vitality.  Support, stimulus, consolation: pragmatic spirit.  When collaborating with Italian public institutions, in relations with foreign institutes, with other national and international exhibition spaces – for example “Milano-Berlino Metropoli a confronto”, but also many other exhibits promoted in collaboration with other important cultural centres, with the Museum of Modern Art in Gazoldo degli Ippoliti (MN), with the Fine Arts Society of Verona, with the Centre for Documentation of Contemporary Art Research “Luigi Di Sarro” in Rome, or in the many museums and foundations near Milan.

The adventure continues.  Today this exhibition invites us to pause.  It is a sort of summary of what has been nearly forty years of activity connected to the name Cortina.  A glance at art which has marked the end of a century  I do not feel like it is a destination; I rather think that it is the story of a great adventure that has offered important surprises which we must remember.  A story dictated by the “metamorphosis” which marks this walk through art begun back in 1962.  Today what distinguishes the Associazione Culturale Renzo Cortina is a chorus of voices, and I like it that way.  I like to think that beyond the laws of market, which are anyway part of my activity as an art dealer, there is space for something else.  For pages which still need to be written.

 

STEFANO CORTINA

 

 

The Cortina Gallery celebrates 40 years.

The long history of exhibitions and cultural initiatives is here summarised through a selection of the nearly 500 artists who have exhibited from 1962 to today.

The exhibit and catalogue – highlighting the figure of Renzo Cortina, founder of the historical book shop-gallery in Piazza Cavour in Milan – documents the activity which continues even today with widespread success above all towards the new generations of artists.

The Cortina Gallery, in fact, from its birth has demonstrated acuteness and foresight in editorial and artistic trends, aspiring to having its own “group” of not only well-known authors, but also emerging personalities, individuating the quality and the possible consequent possiblity of success.

It is therefore a precious occasion to observe how the synergy between public and private, between entrepreneurship and cultural promotion is important.

After all, the close collaboration between galleries and public institutes is demonstrated by this exhibit at Cascina Roma.

The exhibition is meant to be, at the same time, a celebration for what has been and a good omen for what will come.

 


Contributions by Pierre Restany, Franco Passoni, Angela Madesani, Maria Teresa Ferrari, Luciano Minguzzi, Felicita Frai, Nantas Salvalaggio, Paolo Mosca, Nino Romano, Paolo Pillitteri, Alma Cappiello, Maria Pia Fanfani, Gianna Tani, Giorgio Marconi, Giorgio Ghelfi, Guido Palmieri.

 

Catalogue in gallery.

 

 

 

 

 

 

Associazione Culturale Renzo Cortina Via MAC MAHON,14 20155 MILANO Tel 02/33607236  Fax  02/34536329